Comunicato della Nie Nuova
Iniziativa Editoriale Spa ha deciso di affidare l’incarico di Direttore
Responsabile de l’Unità a Luca Landò, da tempo vice direttore del
quotidiano e direttore di unita.it. ... A
Luca Landò l’Editore formula i migliori auguri di buon lavoro e di
successo nell’impresa di radicare maggiormente il quotidiano e di
rafforzare il sito on line, aprendo la stagione del sistema integrato de
l’Unità. dal sito de l’Unità on line qui
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DALLA STAMPA DI SABATO 19 OTTOBRE 2013:
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Il Fatto 19.10.12 Matteo Fago Il nuovo socio e la psicanalisi L’Unità cambierà il mondo, con l’aiuto di Fagioli di Chiara Paolin
Da
ieri il direttore dell’Unità è Luca Landò, già responsabile del sito
internet. L’incarico è stato deciso dal nuovo socio di maggioranza,
Matteo Fago, manager fiorito sul web (ha inventato e poi ceduto agli
americani il sito turistico Venere.it ) e passato all’editoria. La promozione di Landò è solo di passaggio? No, l’ho scelto perché conosce l’online. Lì investiremo di più, come tutti i giornali. L’Unità
ha debiti per 30 milioni di euro e collaboratori non pagati da maggio
scorso (sui compensi di un anno fa). Lei pensa agli investimenti? I
debiti vanno saldati, c’è già un piano di rientro. Ma bisogna
rilanciare la testata pensando a un modello completamente diverso. Quale? Più
tecnologia. Soprattutto guardare le cose da un altro punto di vista.
L’Unità sarà il giornale della gente di sinistra che parla al Pd, non il
bollettino del partito. Altri guai per il Pd in vista. Anzi.
É un aiuto. É il ritorno a Gramsci, che voleva uno strumento di
confronto per gli operai e i contadini. Per i lavoratori. Togliatti nel
dopoguerra cambiò natura al progetto, dedicandolo al partito. Ambizioso mirare a Gramsci. Landò ce la farà? É la persona che ho scelto. Claudio Sardo, che gli lascia il posto, non era il più adatto a guidare la transizione. Transizione
sa di psicologia. Lei edita con L’Asino d’oro testi di psicologia,
psichiatria, psicoterapia. Competenza utile nel manicomio della politica
italiana. Si può dire così. In realtà la situazione è più complessa. Spieghi. Da quando è nata mia figlia mi sono sentito in obbligo di fare qualcosa per il mondo in cui vivrà, da grande. L’Unità cambierà il mondo? Sembra
velleitario, me ne rendo conto. Però quel che serve oggi è rimettere
l’individuo nella condizione di realizzare pienamente se stesso. La
politica deve riprendere il controllo sull’economia costruendo una
cultura sociale condivisa. Di sicuro le piace Obama. Mi piace. Chi è l’Obama del Pd? Renzi? Non
posso sbilanciarmi, l’Unità sarà lo spazio dove tutti i leader della
sinistra potranno esporre i loro programmi. Rispondendo anche alle
domande scomode. Tutti uguali? Ci sarà spazio per tutti, e
per tutte le notizie. Incluse quelle della cronaca giudiziaria, se
arrivano, ma con l’obiettivo primario di costringere a una riflessione i
leader del partito. Vuol mettere in analisi il Pd? L’aiuterà il suo amico Fagioli? Massimo
Fagioli è uno psicoanalista di qualità straordinarie. Uno dei tanti
talenti italiani che si tende a disprezzare solo perché nati qui. Lei è di parte: è il suo editore. Fagioli
dovrebbe essere studiato meglio dagli italiani. Da 50 anni fa un lavoro
bellissimo, spiega come l’essere umano possa trovare e realizzare se
stesso. Che pensa del suo socio Maurizio Mian? Soggetto
interessante: intesta fondi milionari a un cane e ammette di aver
scudato soldi esteri per acquisire l’Unità. Spero accetti la ricapitalizzazione. Lavoreremo bene insieme. Quanto ai soldi, li ha tirati fuori in un momento assai delicato. Ora rischia lei. Speriamo vada tutto bene.
l'Unità 19.10.13
L’editoriale Vent’anni dopo: l’Italia che vuole cambiare Per raddrizzare il Paese non bastano «le menti migliori della nostra generazione»: ci vuole il contributo di tutti L’Unità si occuperà sempre di difendere e proteggere i diritti civili riconosciuti e quelli ancora da conquistare Dobbiamo ricominciare a parlare dell’Italia e degli italiani. E proporre e imporre altri temi e altre priorità di Luca Landò
REPRINT:
«Quando comparve su Segnalazioni
la foto di Gramsci, la nuvoletta bianca mi sussurrò “vedi che sono
tornata!” Chinai la testa per la vergogna di aver dimenticato. Lo
conobbi dopo la guerra e mi apparve subito come l’eroe solitario che
esprimeva la sua identità scrivendo in prigione, la filosofia della
prassi. Non poteva nominare comunismo».
Left Trasformazione 30.6.12
Nubi piccole e bianche
di Massimo Fagioli
qui
Nel 1924, l'anno in cui fondò l'Unità, Antonio Gramsci scriveva: «Il
Vaticano è senza dubbio la più vasta e potente organizzazione privata
che sia mai esistita... la più grande forza reazionaria esistente in
Italia, forza tanto più temibile in quanto insidiosa e inafferrabile...
Il Vaticano è un nemico internazionale del proletariato rivoluzionario.
È evidente che il proletariato italiano dovrà risolvere in gran parte
con mezzi propri il problema del papato, ma è egualmente evidente che
non vi arriverà da solo, senza il concorso efficace del proletariato
internazionale...» (su La Correspondance Internationale, nel 1924, qui)
E, in quello stesso anno, scrisse anche: «Mia carissima (...)
per molto tempo i miei rapporti con gli altri furono un qualche cosa di
enormemente complicato, una moltiplicazione o una divisione per sette
di ogni sentimento reale, per evitare che gli altri intendessero ciò che
io sentivo realmente. Che cosa mi ha salvato dal diventare
completamente un cencio inamidato? L'istinto della ribellione, che da
bambino era contro i ricchi, perché non potevo andare a studiare (...).
Esso si allargò per tutti i ricchi che opprimevano i contadini della
Sardegna (...) Poi ho conosciuto la classe operaia di una città
industriale e ho capito ciò che realmente significavano le cose di Marx
che avevo letto prima per curiosità intellettuale. Mi sono appassionato
così alla vita, per la lotta, per la classe operaia. Ma quante volte mi
sono domandato se legarsi a una massa era possibile quando non si era
mai voluto bene a nessuno, neppure ai propri parenti, se era possibile
amare una collettività se non si era amato profondamente delle singole
creature umane. Non avrebbe ciò avuto un riflesso sulla mia vita
militante, non avrebbe ciò isterilito e ridotto a un puro fatto
intellettuale, a un puro calcolo matematico la mia qualità di
rivoluzionario? Ho pensato molto a tutto ciò e ci ho ripensato in questi
giorni, perché ho molto pensato a te, che sei entrata nella mia vita e
mi hai dato l'amore e mi hai dato ciò che mi era sempre mancato e mi
faceva spesso cattivo e torbido..»
Dalla lettera di
Antonio Gramsci a Giulia Schucht, Vienna, 6 marzo 1924 (Antonio
Gramsci, Cara Compagna , Lettere amorose a Giulia Schucht, Kaos
Edizioni, Milano, 2012)
si ringrazia Leda Di Paolo
1939, il Patto Molotov-Ribbentrop
Il Patto Molotov-Ribbentrop fu un
trattato di non aggressione fra la Germania Nazista e l'Unione
Sovietica. Venne firmato a Mosca, il 23 agosto 1939, dal Ministro degli
Esteri sovietico Vjačeslav Molotov e dal Ministro degli Esteri tedesco
Joachim von Ribbentrop
una scheda qui
«Togliatti,
l’allievo, a Mosca, di Stalin, e il suo agente, in Spagna prima e in Italia poi, con la
svolta di Salerno si allea anche con la Democrazia Cristiana appena
formatasi, abbandonando, con la pregiudiziale repubblicana, anche la
pregiudiziale anticattolica, fino ad arrivare a votare a guerra finita
il Concordato con la Chiesa, a cui si opposero invece - purtroppo
inutilmente - i socialisti e i liberali»
FRA IL 1940 E IL 1947 lL"PARTITO NUOVO DI TOGLIATTI": LA SVOLTA DI
SALERNO E IL VOTO DEI COMUNISTI A FAVORE DEL CONCORDATO CON LA CHIESA CATTOLICA:
Rivista on line di storia e informazione
Stalin e la chiesa ortodossa durante la seconda guerra mondiale
La pacificazione bellica
di Stefano De Luca
Tempo presente, Vol. IX, n. 1, gennaio 1964 Togliatti in Spagna di Gino Bianco qui segnalazione di Giovanni Senatore
Cronologia.it
Togliatti, la "svolta di Salerno” e la struttura del “partito nuovo”
di Giancarlo Portas
qui
Resistenze.org
La svolta di Salerno
di Pietro Secchia
qui
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La svolta di Salerno
qui
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Corriere della Sera 17.9.94
Documenti provenienti dall’Urss provano che Palmiro Togliatti ebbe disposizioni dirette dal capo del Pcus
Salerno 1944. la svolta di Stalin
di Dino Messina
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l’Espresso 20.3.97
Articolo 7 della Costituzione: il voltafaccia di Togliatti
Colloquio con Vittorio Foa di Sandro Magister
qui
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l'Espresso, 20.3.97
Resa al Vaticano
di Sandro Magister
nella stessa pagina, qui
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Il Ponte, anno III, n. 4, aprile 1947
Art. 7: Storia quasi segreta di una discussione e di un voto
Note
di un protagonista laico sulla discussione tenuta in sede di Assemblea
costituente in merito al Concordato, e sul voto con il quale nel 1947
cattolici e comunisti, a grande maggioranza, approvano l'art. 7 della
Costituzione
di Piero Calamandrei
nella stessa pagina, qui
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Repubblica 10.6.10
Quando De Gasperi criticava il Concordato
di Piergiorgio Odifreddi
qui segnalazione di Giacomo Mutti
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l’Occidentale 2.8.09
Affinità e divergenze tra il compagno Togliatti e il cattolico De Gasperi
di Curzio Malaparte
qui
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Fondazione Istituto Gramsci
Togliatti e la storia d’Italia
Questione cattolica e questione vaticana prima e dopo il fascismo
la terza sezione del documento disponibile qui
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LEGGI ANCHE "LA LETTERA DI BERLINGUER A MONS. BETTAZZI.
storia dei rapporti tra
socialismo e cattolicesimo in
Italia", pubblicato da homolaicus qui
(Nell'immagine qui sopra a sinistra: il manifesto "Il Partito comunista non è ateo
- Votate il Partito comunista italiano, votate per la Repubblica /
[committente Partito comunista italiano]. - [Roma? : s.n., 1946]. - 1 manifesto : b.n. ; [70x100 cm.]. qui)
TUTTI
I MATERIALI DEL DIBATTITO-SCONTRO A PROPOSITO DELLA TESI
DELL'OCCULTAMENTO TOGLIATTIANO DI UN QUADERNO MANCANTE DI ANTONIO
GRAMSCI, FATTO CHE ANDREBBE AD AGGIUNGERSI ALLA TESI DELLE PESANTI
RESPONSABILITÀ DI PALMIRO TOGLIATTI NELLA PRIGIONIA STESSA DI GRAMSCI, E
DEL RUOLO NELLA VICENDA E NEL CONFRONTO ATTUALE DEI COSÌ DETTI
"MARXISTI RATZINGERIANI" DEL CRS APPARSI NEL CORSO DELLO SCORSO ANNO
SONO DISPONIBILI SU QUESTE PAGINE
molti dei materiali pubblicati qui sopra sono tratti da "Segnalazioni" del 31 maggio 2013, disponibile qui
SULL'UNITÀ DI MERCOLEDI 23 OTTOBRE, È UNA RISPOSTA AL CDR?
si ringrazia Francesco Maiorano
Articolo 7 della Costituzione: il voltafaccia di Togliatti
Colloquio con Vittorio Foa di Sandro Magister
qui
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